Il mese che porta al Natale porta inevitabilmente con sé i profumi e le emozioni della tavola imbandita, delle lunghe preparazioni alimentari e dei ricordi di famiglia. Il profumo del brodo che cuoce sul fuoco è per tanti di noi sinonimo di festa e di quella serenità che essa porta con sé.  

Il Laboratorio Aperto ha deciso di dedicare un intero mese a questa sensazione partendo dal locale per aprirsi al mondo, dalla scoperta (o dalla riscoperta) delle tradizioni locali, simboleggiate in primis dal nostro anolino, per arrivare alle tradizioni natalizie di tutto il mondo, legate, anch’esse, alle lunghe e amorevoli preparazioni dei piĂą svariati brodi. Un’atmosfera perfettamente illustrata dall’immagine realizzata in esclusiva per la rassegna da Gianluca Cannizzo, MyPosterSucks, creativo multidisciplinare, specializzato in direzione artistica, design grafico e illustrazione che piĂą di vent’anni fa ha scoperto la sua passione per il poster design e sente che la sua personalitĂ  è piĂą adatta a questo mezzo, che descrive come una sintesi di espressione e comunicazione. 

IN BRODO FEST è iniziato il 2 dicembre con un’iniziativa curata dai Musei del Cibo della Provincia di Parma e dedicata al re della tavola natalizia parmigiana e parmense, l’anolino. Giancarlo Gonizzi ha dialogato con Giovanni Ballarini, Luca Cesari, Andrea Grignaffini e Giovanni Japichino, interrogandosi sulla provenienza dell’anolino, sull’origine del suo nome e sulle tradizioni ad esso collegate. Presente anche il dicitore dialettale Enrico Maletti per regalare al pubblico la lettura di due poesie dedicate all’anolino.  

Il 3 dicembre il pubblico di parmigiani è stato chiamato a votare l’anolino preferito, e con esso la storia piĂą bella, tra quelli – cittadini e della provincia – riconosciuti, legati al territorio o particolarmente inclusivi (l’anolino De.Co. di Fidenza rappresentato dall’Assessore del Comune di Fidenza Franco Amigoni e dal giornalista Luigi Franchi, l’anolino solidale ideato da CSV Emilia e raccontato da Clelia Bergonzani, l’anolino morbino di Mezzani di Anna Piazza e della sua congrega, l’anolino gluten-free di Ilaria Bertinelli e l’anolino di montagna dell’oste di Monchio – dove la trattoria Da Berto è giunta alla quarta generazione – Vittorio “Ciccio” Zanni) giudicati da una giuria popolare e da una giuria di qualitĂ . 

L’anolino è stato protagonista anche della mostra che la fotografa Michela Balboni ha allestito negli spazi della Sala delle Colonne. “Storia di un anolino” è una serie fotografica composta da dieci immagini, in cui fotografia e arte grafica si fondono con l’obiettivo di raccontare l’anolino di Parma come il protagonista indiscusso delle tavole cittadine, un’icona culinaria rivisitata in chiave cinematografica. Ciascuna immagine ha presentato l’anolino e le sapienti mani che lo preparano, trasformando un piatto tradizionale in una storia avvincente che evoca ricordi ed emozioni, stimolando la curiositĂ  nei confronti di questo delizioso protagonista della cucina parmigiana.  

Il mese di eventi è proseguito con un focus sulle paste in brodo della regione Emilia Romagna (sicuramente la più dedita al consumo di questi piatti nei giorni di festa) con un occhio di riguardo per due importanti progetti dedicati a ragazzi affetti da disabilità. Il 9 dicembre, infatti, il Laboratorio Aperto ha ospitato un incontro mirato a dare la possibilità di conoscere da vicino due importanti realtà legate alla disabilità e all’inclusione: Il Tortellante di Modena raccontato da Silvia Panini e Pastaparola di Fidenza, raccontato da Marilena Porcari. Con la giornalista Chiara De Carli, hanno raccontato il proprio progetto di inclusione di ragazzi e adulti diversamente abili nella produzione di pasta fresca: tortellini e anolini.  

Il tema del brodo ha riguardato l’intera penisola, grazie a Peperoncineria; le Indie orientali e occidentali, con Paolo Tegoni; Polonia, Gabon e Camerun e Argentina per il MigrantFood di Kwa Dunia; Corea, Cina, Giappone, Francia e paesi balcanici nella Valigia di Francesca Filippone e Ollivier Stemberg – protagonisti di Masterchef 12. 

Non sono mancati il corso di sfoglia guidato da Rina Poletti e dalla sua Accademia della Sfoglia che ha visto i partecipanti alle prese con la realizzazione del loro primo tortellino e i laboratori dedicati all’anolino per bambini a cura dei Musei del Cibo della Provincia di Parma. E ancora i bambini hanno avuto la possibilità di scoprire i brodi e le tradizioni natalizie di Polonia, Svezia e Bolivia in compagnia di ParmaKids APS. 

Il 18 dicembre è tornato l’appuntamento fisso dedicato alla letteratura gastronomica curato da Francesca Laureri ed Elisa Bertinelli per “Una certa idea di cibo” su “Il caso del dolce di Natale” di Agatha Christie, una raccolta di racconti gialli che attingono dai ricordi d’infanzia dell’autrice.  

Infine, il mercatino InChiostro di Natale il 16 e 17 dicembre ha ospitato le creazioni di piccoli artigiani e produzioni agroalimentari di pregio. Le botteghe degli espositori, disposte lungo tutto il Chiostro della Fontana, sono state a disposizione di cittadini e turisti alla ricerca di un regalo di Natale realizzato a mano con cura.   

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